lunedì 7 marzo 2016

La macchina e il mondo artificiale

La macchina all'interno della nostra società è qualcosa di fondamentale, accompagna la nostra vita, la migliora, ci permette di superare limiti e ci rende connessi con ciò che ci circonda.
Nel corso degli ultimi 100 anni la diffusione di macchine ha avuto uno sviluppo sempre più rapido, a tal punto che al giorno d’oggi un dispositivo non è ancora stato divulgato, che già si sta progettando come migliorarlo.

Questa, tuttavia, è l'eccezione e non la regola, una realtà che riguarda solo una parte del mondo, esistono zone in qui lo sviluppo tecnologico e l’uso di macchine non è così diffuso. Naturale è pensare agli svantaggi che ciò comporta soprattutto dal punto di vista di settori come la sanità e l’istruzione. Difficile immaginare e comprenderne tali società abituati ad una realtà ipertecnologica, dove essere sconnessi dalle macchine significa essere isolati.

Ho avuto fortuna di poter sperimentare una realtà così diversa e benché l’adattamento non sia affatto facile, così come non lo è il ritornare al nostro clima frenetico e in continuo movimento, il calarsi in una cultura così profondamente diversa porta a rivalutare le grandi possibilità date dalle macchine che ci circondano, ma anche a rendesi conto del superfluo e della bellezza di riscoprire uno stile di vita meno artificiale.

lunedì 29 febbraio 2016

La macchina nel Al Paradiso delle Signore 2



Al Paradiso delle Signore è l'undicesimo romanzo dello scrittore francese Emile Zola appartenente al ciclo dei Rougon-Macquart, 20 romanzi pubblicati tra il 1871 e il 1893.
In linea con lo stile letterario del naturalismo Zola descrive e analizza la società in modo scientifico: il tema centrale di questo romanzo è l'ascesa del commercio industriale a scapito del commercio artigianale.
Siamo nell'epoca in cui si affermano nuovi materiali e nuove tecnologie, l'epoca in cui la vendita al dettaglio è sostituita della vendita all'ingrosso; tutto questo all'interno del libro è impersonificato dal Paradiso delle Signore, il Grande Magazzino descritto come la macchina/mostro che sta trasformando la Parigi di fine Ottocento.
Molteplici sono i punti di vista da cui la macchina viene analizzata: 
Denise, la protagonista, la osserva con un misto di ammirazione e paura...
"A Denise parve di trovarsi davanti a una macchina ad alta pressione che desse impulsi perfino alle vetrine" (Cap.1) 
"Si sentiva spersa, piccola com'era, in quel caos, in quella macchina non ancora in moto, tremando d'essere travolta nel movimento che faceva già fremere le muraglie" (Cap.2)
Per Mouret, il proprietario, il magazzino è un'immane macchina fabbrica soldi...
"Ti farò vedere la mia macchina in moto e t'accorgerai che non è poi una cosa tanto stupida" (Cap.3)
"Si sentiva il rumore continuo della macchina che caccia dentro gli avventori, li ammucchia dinanzi agli scaffali, li soffocava sotto le merci, poi li gettava alla cassa. E ciò, regolarmente, con un ordine rigoroso, quasi meccanico,; un popolo intero di donne passava attraverso la forza logicamente sicura delle ruote dentate." (Cap.1)
"Era venuta l’ora del moto terribile del dopo mezzogiorno, quando la macchina accalappiava a tutta forza i clienti e succhiava loro il denaro dalla carne" (Cap.4)
...alimentata dalla vanità femminile...
 "Abbiate dalla vostra le donne e venderete il mondo"  (Cap.3)
...e messa in moto da operai, posti nella condizione di massima operosità e produttività...
"Non erano più che delle ruote ingranate mosse dalla macchina, senza una personalità propria, costretti a non esser più che una forza aggiunta ad altre forze in quell'ambiente volgare e possente da falanstero" (Cap.5)
"Mandar via il compagno che stava più in alto per prenderne il posto, e questo scontro di desideri, questo cercare di passarsi avanti era parte necessaria della grande macchina, perché rendeva più svelta la vendita e quadruplicava la buona fortuna del magazzino" (Cap. 6)
Il Paradiso delle Signore, luminoso, imponente e moderno si contrappone alle vecchie, piccole e scure botteghe degli artigiani, che guardano alla "macchina" con orrore...
"La signora stava lì dritta, bianca bianca, con gli occhi bianchi fissi sul mostro e pur rassegnata, non poteva vederselo dall'altra parte della strada, senza che una muta disperazione le facesse venire le lacrime agli occhi" (Cap.1) 
"Restavano lì tutti con gli occhi sul mostro, senza poter torcere via gli occhi e pensare ad altro che alle loro sciagure" (Cap.8)
L'autore contrapponendo fin dalle prime pagine i vari punti di vista, fornisce una visione a 360° della macchina, mettendone in evidenzia vizi e virtù.

sabato 20 febbraio 2016

Macchine e società


L'uomo bicentenario

Big Hero 6

La macchina nel Al Paradiso delle Signore


"A Denise parve di trovarsi davanti ad una macchina ad alta pressione che desse impulsi perfino alle vetrine" (Cap. 1)

"Si sentiva il rumore continuo della macchina che caccia dentro gli avventori, li ammucchia dinanzi agli scaffali, li soffocava sotto le merci, poi li gettava alla cassa. E ciò, regolarmente, con un ordine rigoroso, quasi meccanico,; un popolo intero di donne passava attraverso la forza logicamente sicura delle ruote dentate." (Cap. 1)

"La macchina andava sempre rumorosa, sbuffando il vapore con un ultimo muggito, mentre gli addetti alla vendita ripiegavano le stoffe e i cassieri contavano gli incassi." (Cap. 1)


"Era venuta l’ora del moto terribile del dopo mezzogiorno, quando la macchina accalappiava a tutta forza i clienti e succhiava loro il denaro dalla carne" (Cap. 4)

"si sentiva di continuo lo scricchiolio delle macchine che tiravano su le pietre" (Cap. 8)

Tassonomia della macchina nel dottorato


venerdì 12 febbraio 2016

Macchine e Simboli





Formato file della Apple, che comprende video, audio, immagini virtuali e altre informazioni multimediali.






Software grafico per modificare foto e video.




Azienda di abbigliamento olandese fondata nel 1985 da Laurens Hompes.